venerdì 9 gennaio 2009

POST DI NICOLA VACCA E MIGUEL MARTINEZ
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La memoria corta di AIleanza Nazionale
I martiri di Acca Larentia
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di Nicola Vacca
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Il 7 gennaio del 1978 davanti alla sezione del Msi in via Acca Larentia Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta furono trucidati a colpi di mitraglietta da giovani estremisti di sinistra. Qualche ora dopo, il giovane Stefano Recchioni fu ucciso da un carabiniere durante gli scontri con le forze dell’ordine.
Nel trentunesimo anniversario della morte dei tre giovani del Fronte della Gioventù , il sindaco di Roma ha proposto di intitolare una via ai tre ragazzi uccisi dall’odio ideologico. Questa potrebbe anche essere una cosa buona. Ma il discorso è più complesso. La memoria va a quegli anni terribili di mani levate, di scontri ,di idee, di sentimenti. Anni che sono sfociati in una violenza inaudita . Numerosi i giovani che sono caduti per un’idea negli anni Settanta. Molti di quei martiri oggi non hanno avuto ancora giustizia.
A pagare il prezzo più alto sono stati i cosiddetti Cuori neri. Dal rogo di Primavalle, al feroce assassinio di Sergio Ramelli, alla strage di via Acca Larentia, questa è la memoria insanguinata della destra italiana.
Una comunità politica che si rispetti, e che non ha nessuna intenzione di rinunciare alla propria identità, ha il dovere di onorare i suoi martiri e di ricordare sempre che le idee camminano sulle gambe degli uomini.
Oggi la destra italiana si è smarrita, è naufragata nel mare comodo dell’opportunismo. Per volere esplicito di Gianfranco Fini Alleanza Nazionale, nata dalle ceneri del Msi, è diventata persino antifascista.
Non è un caso che il presidente della Camera, che conosceva benissimo i ragazzi trucidati in via Acca Larentia, non abbia pronunciato nemmeno una parola sul tragico assassino dei suoi amici. Eppure, Gianfranco Fini in quegli anni terribili era un militante del Msi, ha assistito in prima persona alla violenza degli scontri. Fini ha condiviso un cammino con i giovani di destra assassinati che oggi non ha più voglia di ricordare.
Sono pochi gli esponenti di Alleanza Nazionale che hanno reso omaggio ai martiri di Via Acca Larentia.
A sottolineare l’imbarazzo del partito di Fini ci ha pensato il Secolo d’Italia. Il quotidiano di An non ha dedicato nemmeno una riga alla memoria dei tre giovani assassinati.
Negli anni settanta ragazzi di destra e di sinistra avevano degli ideali e per quelli sono morti. Gli antifascisti non hanno rinunciato a ricordare i loro. Esponenti del Pd hanno bocciato la proposta di Gianni Alemanno di intitolare una strada ai martiri di via Acca Larentia perché questo è avvilente per Roma, città medaglia d’oro della Resistenza.
Alleanza Nazionale di Gianfranco Fini decide di non ricordare i suoi martiri e di abbracciare quello stesso antifascismo che il 7 gennaio di trentuno anni fa armò la mano assassina di tre giovani che credevano in un ideale.
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Nicola Vacca (tratto da http://nicolavacca.splinder.com/ )

6 commenti:

Guido A ha detto...

Non sono d'accordo.
Fortunatamente, in quegli anni ero troppo giovane. Inoltre, non vivevo a Roma, dove la violenza fra giovani di estrema destra ed estrema sinistra fu più pesante.
Credo che quei giovani - anche quelli di sinistra ammazzati da quelli di destra - non fossero martiri, ma vittime delle loro stesse ideologie (e magari anche della sola voglia di menar le mani).

Ci fu, questo è indubbio, un tipo di antifascismo stupido e di cieca violenza contro le persone.
Ma questo, a mio parere, non rende di per sè martiri quelle giovani sue vittime che - in buona fede, con ideali, non lo metto in dubbio - giocavano magari senza consapevolezza, in un ambito prossimo al golpismo (fare come in Grecia, o come in Cile), ecc.
Quindi: certo vanno ricordati, come vittime di una violenza assurda.
Ma martiri, no.
Martire è una parola da non usare in questo modo, a meno che non si pensi tuttora che quei loro "ideali" fascisti siano giusti e da perseguire. E senza alcun dubbio, penso proprio che non lo siano affatto, ma soltanto un coacervo ideologico che ha causato tanti gravi danni, nel secolo scorso.

Guido Aragona

Carlo Bertani ha detto...

Concordo in pieno con Guido: è sbagliato parlare di martiri, destra o sinistra che sia. Se mai, pietas per chi ci cascò: io ero abbastanza adulto per capire, e capii che era meglio starne fuori.
Carlo Bertan

Cloroalclero ha detto...

io straquoto il post

Cloroalclero ha detto...

vabbe do' un paio di spiegazioni:
a quel tempo andavo al liceo e non ero schierata politicamente, anche se frequentavo un neofascista.
Davvero non capivo perchè della gente come me, crepasse cosi negli agguati o nelle manifestazioni e non capivo nemmeno l'odio poolitico che c'era alle assemblee studentesche, pur capendone il suo potenziale distruttivo.
Questo presente, che è il prodotto di quel passato mi fa schifo ancora di piu, forse perchè riesco a capirlo. E capisco che sia a destra che a sinistra, quelli che han fatto carriera è gente che ha tradito continuamente se stessa.
E tradire se stessi è una cosa che, da sempre, mi fa schifo.
cloro

Guido A ha detto...

Barbara, ma perchè pensare che Alemanno e Fini siano "traditori" anzichè persone che - come tutti - modificano le loro idee nel tempo?
Oltretutto, Alemanno ha persino proposto di intitolare ai morti di Acca Larentia una VIA di Roma.
Ma allora, di che cazzo lo accusate? (scusate il termine). Di essersi comprato una cravatta al ghetto ebraico?

Il fatto innegabile è che, già negli anni '70, il "comunismo" e il "fascismo" puro erano MORTI da un pezzo. Erano cadaveri in via di fossilizzazione, che potevano trascinare nel fondo chiunque li abbracciasse.
Questo non significa che il liberismo capitalista sia giusto, che sia il migliore e l'unico dei mondi possibili.
Ma un cadavere puzzolente è un cadavere puzzolente!

A me non sembrerebbe giusto se l'Unità ricordasse ad ogni piè sospinto, che so, il MARTIRE Francesco Lorusso ucciso dai fascisti nel '77. Non taccerei di "tradimento" il PD perchè non lo fa.
Perchè è stato una vittima, non un martire. Perchè quella guerra, è stata una guerra ingiusta e stupida da ambo le parti.
E' ora di finirla con questa retorica del martire, dell'eroe e del tradimento, riferito a lotte ed ideologie che erano già cadaveriche 30 anni fa.
Bisogna andare avanti.
Ciò che davvero non dobbiamo tradire, è l'anelito alla giustizia, alla verità, alla bellezza, alla libertà (quella vera, non quella delle libere galline in un recinto insieme a libere volpi). E aggiungo, all'amore per il prossimo.
Tutto il resto, sono cose, idoli, ideologie transeunti: vanno, vengono, oggi valgono, domani no.
Possono essere efficaci oggi e fallire domani.

Ecco, la penso così. Ed è per questo che non sono d'accordo con il pezzo di Nicola Vacca di oggi.

Cloroalclero ha detto...

Mah, sai Guido, si tratta solo di ampliare le categorie.Martiri vuol dire leteralmente "testimoni". Per l'interpretazione che do' io di quel periodo storico, oggi, alla luce degli "ultimi sviluppi" per me sti ragazzi sono "testimoni", morendo, di una particolare forma di potere che ha richiesto il loro sacrificio.
Per quel che riguarda il "cambiare idea" : è vero che è normale. Ma sull'onesta' di fini (ma mica solo di lui eh..) non ci metterei manco 1 centesimo.
cloro