martedì 25 novembre 2008

Post di Saccoccio, Binaghi, Bertani
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Crollerà anche il sistema dell'arte
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di Antonio Saccoccio

Con grande gioia abbiamo appreso che anche le grandi case d’asta inglesi risentono della crisi. Sembra che Christie’s e Sotheby’s stiano frenando. Nei giorni scorsi la solita roba di 40-50 anni fa (Freud e, indovinate un po'?, Warhol) ha registrato incassi inferiori alle aspettative. Christie’s ha battuto un Lucian Freud a 5.4 milioni di sterline, Sotheby’s dieci teschi di Andy Warhol per 4.3 milioni di sterline. Ma si aspettavano di più e quindi sono preoccupati.
Philip Hoffman, direttore del Fine Art Fund Group, afferma: "il mercato dell' arte non può essere immune da quello che succede nel mondo della finanza, non c'è liquidità". Ricordiamo che questi mercanti di fumo ultimamente riuscivano a trovare l’imbecille di turno disposto a sborsare anche cifre pari a 50 milioni di euro ad opera. In questo campo in fatto di imbecillità russi e arabi di solito primeggiano. Potrebbe essere l’inizio del loro crollo. Noi ce lo auguriamo. Anche se fino a quando queste deliranti aste non passeranno di moda, il fenomeno non cesserà facilmente. È una moda, e come tutte le mode passerà. Ma a volte può durare più del previsto. Il net.futurismo continua senza sosta la quotidiana lotta contro il grande cancro del sistema dell’arte. È evidente che questo sistema è un sistema di speculazioni economiche e finanziarie. Nulla ha a che vedere con l’arte ed è oggi il principale nemico di ogni presente avanguardia.
L’avanguardia non si vende. Si vive.


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