domenica 23 novembre 2008

Post di Vacca e Cedolin
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Pdl: partito del leader
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di Nicola Vacca

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Qualche giorno fa si è sciolta Forza Italia. Silvio Berlusconi, che ne è stato il fondatore, ne ha decretato anche la fine. Il nuovo centrodestra si chiamerà Pdl ma l’unico a decidere le sorti della nuova formazione politica è sempre e soltanto lui. Il Cavaliere che ha diritto di vita e di morte su tutto quello che accade nel suo schieramento.
È il berlusconismo a dettare le regole del partito che nascerà. Dal giorno del predellino a oggi si è fatta pochissima strada. Il Pdl è nato sulla contingenza delle recenti elezioni politiche come mero accordo elettorale. Vincere era l’obiettivo. Lo scopo è stato raggiunto. Adesso, in vista delle elezioni europee, il premier accelera ma non scende dal predellino. Silvio deve stare sempre un gradino più in alto dei suoi alleati che non hanno nessun diritto di dissentire.
Il nuovo partito di centrodestra, che vedrà insieme Forza Italia e Alleanza Nazionale, dovrà nascere esclusivamente sul Berlusconi pensiero. Ad Alleanza Nazionale, che in più occasioni ha dimostrato perplessità sulla struttura del nuovo partito, non resta che ratificare le scelte del capo supremo.
Il Pdl è un accordo di Palazzo, piuttosto che un incontro di popolo.
Berlusconi deve capire che con un partito di plastica non si va molto lontano. Bisogna lavorare per mettere seriamente a punto un partito conservatore di massa nel quale siano le culture politiche a fare le differenze. Questa è la via maestra per dare a tutti gli italiani che non si riconoscono nella sinistra una casa comune nella quale ritrovarsi attraverso l’identità.
Gianni Baget Bozzo qualche giorno fa sul Foglio ha detto che il Pdl è Berlusconi. Dal partito unico elettorale a una Forza Italia allargata. La rivoluzione liberale è compiuta.
Nicola Vacca



2 commenti:

Pietro Pagliardini ha detto...

Con un partito "di plastica" Berlusconi è andato in realtà molto lontano. Da questa ovvia constatazione se ne ricava che Baget Bozzo ha ragione.
Il problema è il dopo-Berlusconi. Io non so come si dia corpo ad un partito, credo però che il partito di massa esista già, ed è il partito che ogni volta vota centro-destra. Ragionare in termini di partiti di massa d'altri tempi mi sembra un errore: il PD è di massa perché va alla primarie con quattro milioni di voti e poi non ha alcun credito nel paese?
Io penso che occorrano due cose:
-un leader credibile che abbia il carisma di Berlusconi, e purtroppo non ne vedo molti in circolazione;
-lo sviluppo di una cultura "conservatrice" capace di contrapporsi in maniera seria a quella vera macchina da guerra che è la cultura egemonica della sinistra, radicata in ogni ganglio vitale delle istituzioni centrali e periferiche, nel mondo dell'informazione, nel mondo accademico e, in modo molto contraddittorio, anche tra coloro che votano centro-destra.
Questo è lo sforzo titanico da compiere.
Ci vuole tempo ma qualche timdo segnale si intravvede.
Saluti
Pietro

CONTRAGORA' . IL CROCEVIA DELLE IDEE: CULTURA, POLITICA, SOCIETA', COMUNITA', ECONOMIA. ha detto...

Grazie Pietro del contributo.