venerdì 12 dicembre 2008

Fatti avanti, cretino

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di Valter Binaghi


Il buon Odifreddi è sempre una miniera. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Sul Corrierone di oggDimensione caratterei, si scatena:

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“(Dante) mi ha un po’ stufato pure lui, soprattutto da quando mi sono accorto che insegnarlo obbligatoriamente nelle scuole di ogni ordine e grado, con la scusa che è il più grande scrittore italiano, in fondo è solo un modo per rifilare agli studenti un bel po’ di religione in più mascherata da materia umanistica”.

Ma non basta:


“Forse sarebbe ora di sostituire Dante, o almeno Manzoni, con Galileo. Gli studenti ci guadagnerebbero”.
http://archiviostorico.corriere.it/2008/dicembre/10/geometra_Odifreddi_viva_superiori_che_co_9_081210021.shtml

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Ora, dal momento che Galileo (vigoroso prosatore, per carità), sta alla letteratura come la pasta con le sarde alla zoologia, tale sostituzione equivale alla sostituzione pura e semplice della poesia con…la scienza, direte voi. Niente affatto. L’intelligenza scientifica è all’opera nell’elaborazione teorica e nella verifica sperimentale: quello che il cretino plurilaureato auspica è il trionfo dello scientismo, cioè di quella malaccorta interpretazione che il Galileo filosofo diede delle ricerche del Galileo scienziato, confondendo il modello meccanicistico rivelatosi momentaneamente utile con la realtà (vedi distinzione tra qualità primarie e secondarie, e annichilimento delle seconde come “mere parvenze”). In questo modo Galileo ha ostacolato il progresso della scienza (cui invece, metodologicamente, aveva dato un grosso impulso) che ci ha messo tre secoli a liberarsi del meccanicismo e della sua cattiva filosofia. Odifreddi invece è la dimostrazione di cosa possa fare una mente meccanica e grossolana, incapace di autentico senso della complessità, quando prova maldestramente a filosofare. Rendersi ridicolo, per l’appunto.

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Valter Binaghi

2 commenti:

Truman ha detto...

Ho il sospetto che si possa facilmente capolgere il discorso: se per caso Galileo avesse peccato di scientismo, la lettura delle sue opere sarebbe utile a capire quanta metafisica ci fosse nei pensieri di uno scienziato celebrato, di come nella sua vita non ci fossero solo gli esperimenti.

Personalmente apprezzerei la seconda parte della proposta di Odifreddi, un po' di Manzoni in meno ed un po' di Galileo in più farebbero capire meglio ai nostri studenti l'origine della nostra cultura.

Alcuni decenni fa si parlava delle due culture, quella umanistica e quella scientifica che restavano separate. Adesso nemmeno si parla del problema, mentre resta una notevole ignoranza sulle origini della scienza, la quale troppo spesso viene confusa con la tecnica.

Eppure l'impatto che la scienza ha sulla società moderna andrebbe capito. Troppo spesso la scienza è oggi solo un argomento di marketing, sul genere del "testato clinicamente" sui cosmetici più costosi.

In definitiva Odifreddi è troppo spesso un integralista, ma il rifiutarlo in blocco è un'altra forma di integralismo. C'è molta metafisica nella scienza (il materialismo è prima di tutto un assunto metafisico), ma ce n'è ancora di più fuori.

CONTRAGORA' . IL CROCEVIA DELLE IDEE: CULTURA, POLITICA, SOCIETA', COMUNITA', ECONOMIA. ha detto...

Contesto Truman, C'è molta metafisica surrettizia nei divilgatori di scienza, ma la scienza è intelligenza in atto di coniugate esplicative empiricamente verificate, aperta all'intelligenza statistica dell'eventuale residuo empirico. La metafisica dei divulgatori di scienza spesso rovina quanto di buono fanno gli scienziati. Galileo ci sta benissinmo a scuola, ma non certo al posto del Manzoni, il cui valore gnoseologico e pedagogico è di altro genere. Il progetto culturale di Odifreddi è unilaterale e riduzionistico, una vera iattura e siprattutto una bhattaglia di retroguardia positivista.

Valter