lunedì 1 dicembre 2008

LIBERILIBRI

E il medico entrò nella cruna del lago
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di Nicola Vacca

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Ogni volta che esce un nuovo romanzo di Andrea Vitali siamo più che convinti di trovarci di fronte il più grande scrittore italiano contemporaneo. Andrea Vitali è un narratore puro che racconta le storie di vita in un modo così accattivante che è davvero difficile non innamorarsene.

Con ironia raffinata e scrittura gentile, il medico di Bellano inventa personaggi che hanno una loro fisionomia perché appartengono tutti al mondo in cui vive. Le sue storie, ambientate sul quel famoso lago lombardo che fu tanto caro a Piero Chiara, hanno conquistato in questi ultimi anni numerosi lettori che hanno fatto di lui uno scrittore di culto. Muovendosi nella ricchezza dell’inquieto secondo Novecento, Vitali entra nelle sue storie disegnando un quotidiano fatto di avvenimenti e stranezze concrete nel quale ciascuno di noi finisce per entrarci. Forse è per questo che ogni volta che iniziamo a leggere un suo romanzo difficilmente riusciamo a lasciarlo se non prima di averlo divorato fino all’ultima pagina.

Ci è capitata la stessa cosa con Dopo lunga e penosa malattia (Garzanti, pagine 176, euro 14,60), il suo libro più bello fresco di stampa.

Questa volta il medico-scrittore entra nei labirinti di un mistero nascosto tra le sponde del suo amato lago. Sullo sfondo di giornate fredde di un novembre lacustre ha inizio una intrigante vicenda–noir. Nel cuore della notte del 4 novembre Carlo Lonati, medico con ambulatorio in Bellano, viene svegliato dalla moglie del notaio Luciano Galimberti, suo amico di vecchia data. Il medico si precipita a casa del suo amico, ma non può che constatarne la morte avvenuta per infarto. Sembra una morte naturale, ma il dottor Lonati si convince subito che qualcosa non quadra. Il medico si avvicina al Galimberti e sente un nauseabondo odore di fritto. Si ricorda benissimo di aver consigliato al suo amico una dieta sobria. Andando via,
Lonati si accorge che sul pavimento ci sono impronte di scarpe maschili.
Lonati incomincia a dubitare e pensa che sia necessaria un’autopsia, ma poi lascia perdere. Ma il mistero è in agguato. Il giorno dopo sui muri del paese compaiono strani manifesti che annunciano la morte di Luciano Galimberti dopo lunga e penosa malattia e negli stessi c’è un ringraziamento particolare al dottor Carlo Lonati per le assidue cure prestate.
La vicenda diventa problematica e il protagonista si trova davanti al mistero di questa morte e non indietreggia. Si improvvisa detective, deciso ad andare avanti, non rendendosi conto che sta andando incontro a un mare di guai .
Le vicende si svolgono nello spazio temporale di una settimana. Il medico con arguzia raccoglie gli indizi non si sottrae agli avvenimenti e corre spedito verso la verità.
Anche questa volta Andrea Vitali si affaccia dalla sua finestra vista lago per raccontarci un’altra storia esilarante con personaggi ben caratterizzati. Con un incalzante ritmo narrativo, questa volta confezione una storia mozzafiato. Sulle rive del lago si consuma una vicenda torbida e misteriosa che coinvolge il lettore.
Il colpo di scena finale finirà per stupire ancora una volta gli affezionati seguaci della narrativa di Andrea Vitali che questa volta non si è limitato a raccontare la commedia umana della provincia lacustre. Ma egli è riuscito ad andare oltre quel meraviglioso mondo tragicomico che abbiamo amato nelle sue opere precedenti.
Con ironia raffinata e scrittura gentile, fedele alla sua vocazione di narratore puro, Vitali scrive un noir elegante, divertente e crudele.
Senza dubbio è questo il suo libro migliore. Il lago di Como che si tinge di giallo non è più soltanto il luogo-simbolo di un microcosmo che rispecchia la nostra società e il suo vivere quotidiano. Andrea Vitali con questo romanzo ci sorprende, dimostrando di aver raggiunto una maturità autentica, come sono sempre state autentiche e sincere le storie che ha raccontato, e come lo saranno quelle che inventerà in futuro.
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Nicola Vacca

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